(1798-1852)
Treia, (MC) ITalia
Ei la folla devota
Fende e non guarda, e il guardo fisso e immoto
Nei compagni ha rivolto. Ecco ei si ferma.
Siedono intorno. A lui
Sotto l’ombra de’ pini e degli allori
Fremendo intorno il giovinetto stuolo
Gli occhi vòlti sospende, e, come un fiume,
Su la gloria di lui l’anime versa.
Ei la sacra corona
Sente su l’alma: ei già del proprio fato
E della vita il pondo
Lieto dimentica, e pensando a l’opre
Che l’attendon di nuovo, arde e s’adira,
E freme e spia le mosse
De’ compagni con gli occhi,
E già tentenna il capo. Oh vincitore!
Oh forte! oh inclito giovane! a che fia
Paragonato il tuo valor? Qual pregio
Qual guidardon ti fia dato per esso?
A un giocatore nel pallone
GIacomo Leopardi
1821
All’armi, all’armi: e voi,
Tetrarchi d’Ausonia, udite, e il nuovo
Campion lodate. Omero
Sorge a cantar di lui;
E del felice atleta i carmi suoi
Vincer non ponno il tempo. Io già lo scorgo,
Io già le voci ascolto
Del popol che l’onora.
Ecco il vincitore! Orgli sul capo
Sovra il crin polveroso a paro a paro
Ecco splendere i serto
E l’alloro e la quercia.
Egli s’avanza; e le bell’armi e i muscoli
E i nervi e il petto in lui mirar si gode.
Gode il guardo la vasta
Gola, il volto feroce,
La tremenda postura.