FAQ

Scopri la Disfida del Bracciale con le FAQ (Frequently Asked Question), le domande più frequenti sul gioco e sulla città.

Cos'è la Disfida del Bracciale?

Si tratta di una manifestazione che, traendo lo spunto dal gioco omonimo, vuole coinvolgere, in un torneo cittadino, l'intera popolazione e gli appassionati del bracciale provenienti da quelle località, segnatamente dell’Italia centrale, dove si è praticato il gioco.

Quando si svolge la Disfida?

Ininterrottamente dal 1978 si disputa la prima domenica di agosto ed è preceduta da una serie di festeggiamenti e di manifestazioni, in un crescendo di interesse e di partecipazione, in vista della finalissima della domenica, alla quale accedono le squadre migliori classificate nel torneo all'italiana che inizia l’ultimo sabato di luglio e si articola in tre giornate; i giocatori sono suddivisi in tre categorie, a seconda dell'età: i giovanissimi, le giovani leve ed i campioni. Ognuna di queste categorie disputa un Torneo alle stesse riservato, che si struttura con la medesima formula del girone all'italiana.

 

 

Chi gioca la Disfida?

Le squadre, formate da giocatori esclusivamente treiesi, rappresentano i quattro quartieri cittadini: i "celesti" del Borgo, i "verdi" del Cassero, i "gialli" dell'Onglavina ed i "viola" di Vallesacco. Vai a come si gioca o alle regole del gioco per saperne di più.

 

 

Cosa rappresentano i quartieri in cui è divisa la città?

Ogni quartiere si richiama ad un ceto sociale ascrivibile ai primi anni dell’Ottocento, allorquando il gioco del bracciale era dominato dal treiese Carlo Didimi, il più grande di tutti i tempi, immortalato dal Leopardi nella canzone "A un vincitore nel pallone" (1821); ebbene, per onorare il Didimi ed anche per collocare la Disfida nel contesto di un'epoca storica ben determinata, si è deciso che la rappresentazione dell'evento sportivo e dei suoi contenuti aggreganti avesse come sfondo gli anni intorno al 1820: ecco allora che il quartiere Borgo si richiama al ceto dei contadini, quello del Cassero ai nobili, l'Onglavina alla comunità di zingari che stanziava in zona, mentre il Quartiere del Vallesacco si richiama al ceto borghese degli artigiani e dei commercianti.

 

 

Come si partecipa?

Il richiamo ai vari ceti sociali comporta che gli addobbi, le scenografie dei vari quartieri ed i costumi dei partecipanti alla sfilata  che precede la finalissima siano ispirati a queste appartenenze sociali: l'impatto con il pubblico è senz'altro positivo, caratterizzato com'è da uno sfolgorio di colori e di addobbi e da un clima del tutto particolare che per dieci giorni permea di sé l'intera città. Vai alla sezione Quartieri per saperne di più.

 

 

Che fare a Treia durante la Disfida?

Dal penultimo sabato di luglio e fino al giorno della Disfida la città si anima anche per la presenza di "botteghe artigiane", ricavate in locali  tipici, dove   autentici  artisti  producono e vendono le opere del loro ingegno; nello stesso periodo, ogni quartiere allestisce una sua "taverna" dove si possono   degustare piatti caratteristici con autentiche leccornie tramandate dal passato; ogni sera, poi, vengono allestiti diversi spettacoli che si avvale della partecipazione di musici, saltimbanchi, giocolieri, sputafuoco, trampolisti, con coinvolgimento del pubblico che sempre più numeroso frequenta la Disfida. Durante la Disfida vengono anche organizzate iniziative culturali di sicuro richiamo, quali mostre d'arte, proiezioni di diapositive, visite guidate al Teatro Comunale, alla Pinacoteca Civica, al Museo Archeologico, all'Accademia Georgica ed agli altri luoghi deputati alla conservazione del patrimonio storico, artistico e culturale della Città.

 

 

A chi posso rivolgermi per avere informazioni sulla disfida o sulla citta' (come ad esempio prenotare un pernottamento, uno spettacolo)?

La Proloco Treia è molto attiva in città e gestisce il punto informativo IAT (Informazioni Accoglienza Turistica). È raggiungibile allo 0733 215919 oppure allo 0733 217357. Via mail presso prolocotreia.iat@treia.sinp.net